La cucina italiana è Patrimonio UNESCO

Il riconoscimento è arrivato a New Delhi, dove il Comitato intergovernativo dell’UNESCO ha deliberato all’unanimità: l’Italia è il primo Paese al mondo a vedere la propria cucina riconosciuta nella sua interezza. Non un singolo piatto simbolo, non una ricetta famosa, ma un intero modo di cucinare, di stare insieme e di vivere il cibo.

La cucina italiana,è fatta di gesti quotidiani, di tradizioni tramandate, di sapori che raccontano territori e famiglie. È il pranzo della domenica, la cena improvvisata, il rispetto per la stagionalità e per ciò che la terra offre. È un linguaggio comune che unisce generazioni diverse attorno alla stessa tavola.

Come ha ricordato il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, questo riconoscimento appartiene a tutti perché parla delle nostre radici e della nostra capacità di trasformare la tradizione in un valore universale. La cucina italiana è il racconto di un popolo che ha custodito i propri saperi e li ha trasformati in eccellenza.

L’UNESCO ha riconosciuto proprio questo aspetto: cucinare all’italiana significa prendersi cura di sé e degli altri, esprimere affetto, condividere il tempo e creare relazioni. È un’attività profondamente comunitaria, che favorisce l’inclusione, rafforza i legami e permette un continuo scambio tra generazioni.

Questo riconoscimento rappresenta anche una grande responsabilità. Valorizzare la cucina italiana significa proteggere i prodotti, difendere le filiere, contrastare le imitazioni e continuare a raccontare la vera identità del Made in Italy. Significa creare nuove opportunità per i territori e per chi lavora con passione nel mondo del cibo, mantenendo viva una tradizione che non è mai ferma, ma in continua evoluzione.

Perché la cucina italiana non è solo nei grandi eventi o nelle celebrazioni ufficiali: è lì, ogni giorno, nelle nostre case. Ed è proprio per questo che oggi possiamo dirlo con ancora più orgoglio: la cucina italiana è davvero patrimonio dell’umanità.